L’utilizzo sempre più costante della tecnologia applicata in agricoltura produce una molteplice serie di servizi gratuiti e a pagamento, che consentono un monitoraggio costante nel tempo sullo stato di salute delle colture. Ma la conoscenza del proprio vigneto è prerogativa imprescindibile.

Satellite in vigna, e non solo..

La nostra azienda è stata tra le prime in Italia ad aderire al progetto europeo di tracciabilità FarmToFork (2011), installando centraline meteo e sensori in vigna che hanno consentito di raccogliere una serie di dati utili al consumatore finale.

Fig. 1

Oggi, con i recenti fenomeni prodotti dal cambiamento climatico siamo protesi nel riprendere le pratiche derivate dall’agricoltura 4.0, la cosiddetta agricoltura di precisione. Come primo step si è avviato un capillare monitoraggio satellitare attraverso le immagini Sentinel-2 del programma Copernicus dell’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea), immagini che l’ente spaziale offre gratuitamente poiché l’intero programma è finanziato dai contribuenti dell’UE.

È così che, dall’inizio del 2022, Vigne Mastrodomenico monitora i propri vigneti grazie al telerilevamento.

I dataset delle immagini satellitari acquisite con download (cadenza di 5 giorni) dal portale Copernicus Open Access Hub, vengono processate con il software SNAP (the Sentinel Application Platform) e successivamente validate in QGIS.

Il processo di elaborazione delle immagini multispettrali parte da un fondamentale principio: Sentinel-2 ha tre risoluzioni geometriche differenti per le 13 bande spettrali: a 10, 20 e 60 m/pixel.

Attraverso un “ricampionamento” a 10 m delle bande (al di sotto non sarebbe possibile perché il dato risulterebbe artefatto) è stato possibile ricavare mappe di differenti indici (vigoria vegetazionale e aggiustato, stress idrico coltura, area fogliare, umidità dei suoli, clorofilla, stress di azoto, differenziazione corpi idrici, ecc.).

Fig.2

Tuttavia, se ben comprendiamo che la risoluzione spaziale di Sentinel-2 è limitata per l’osservazione di un vigneto (è utilissimo per i comprensori), i nostri 8 ettari ci hanno comunque consentito di raccogliere una serie di informazioni importanti durante lo stadio fenologico dell’allegagione.

Dalle immagini ottiche acquisite nell’arco di un mese (dal 21 giugno al 21 luglio 2022), si sono elaborati l’indice NDVI (vigoria vegetazionale, fig.1), monitorando i cambiamenti di biomassa nel tempo da cui l’individuazione di zone a sofferenza vegetativa; l’indice NDMI (stress idrico fogliare, fig.2) da cui è stato possibile individuare le zone dove applicare l’irrigazione di soccorso e/o di precisione – anche attraverso l’osservazione in loco dei germogli degli apici delle viti – mentre è in fase di studio l’applicazione del termico dalle immagini Landsat8 dell’USGS (Servizio geologico americano).

Infine le cosiddette carte tematiche (fig.3), utili per giungere al rapporto irrigazione, elaborate in QGIS (altimetria, pendenze, rugosità e le due fasi di irrigazione). Sfruttando anche i dati DTM (Digital Terrain Model) del portale RSDI Basilicata. Si è anche considerata la pedologia, la tessitura e la granulometria dei suoli dalle carte della Regione Basilicata (Unità 14.2, suoli Mezzana).

Fig.3

Il monitoraggio prevede anche il controllo delle aree potenziali a rischio incendio, le aree percorse dal fuoco e il grado di intensità con gli indici NBR e dNBR sull’intero comprensorio.

Fig. 4

Protocollo di monitoraggio 4Grapes e digitalizzazione xFarm

Ovviamente l’osservazione da satellite non può essere esaustiva se non si conosce il proprio vigneto. Infatti, Vigne Mastrodomenico aderendo al progetto Fivi4Future della FIVI (Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti) ha avviato un vero monitoraggio “intelligente” con l’app 4Grapes, installando n. 4 trappole (fig.4) per l’osservazione di lepidotteri (Lobesia Botrana; Argyrotaenia ljungiana, Crypoblabes gnidiella) dannosi per i vigneti, soprattutto per le foglie e gli acini con il loro attacco larvale. L’attività, tra l’altro, prevede il monitoraggio della fenologia e dei parametri vegetativi, delle ampelopatie primarie e secondarie, della gestione del suolo e stato nutrizionale.

Si tratta di un vero protocollo di monitoraggio per avere sotto controllo fitopatologia, fenologia e produzione delle uve così come prevede la direttiva UE 2009/128/CE, come affermano gli stessi ideatori del progetto.

Non da meno è il servizio offerto da xFarm attraverso il quale si è avviato un processo di digitalizzazione (quaderno di campagna, zonizzazione, difesa, irrigazione, ecc.) con la possibilità di avere dati meteo di previsione, pluviometrici (pioggia cumulata), temperatura, venti e direzioni, umidità e pressione atmosferica.

L’agroecologia, una prospettiva più che concreta

 A seguito di nostre partecipazioni a seminari e workshop sulle pratiche agroecologiche ed ecologia del paeasaggio con i GIS organizzati da GIScience e Università di Padova, abbiamo avviato in via sperimentale l’applicazione dell’indice SAP/MAS (Struttura Agroecologica Principale degli agroecosistemi) dal punto di vista del pensiero ambientale (relazioni ecosistema-culturale) utile nei processi di pianificazione aziendale perché consente la quantificazione dei corridoi ecologici interni ed esterni, inclusa la vegetazione naturale.

Il metodo di calcolo del SAP/MAS, sviluppato dall’agroecologo colombiano Leon Sicard, valuta i seguenti parametri: la distanza del centroide aziendale da aree arbustive e boschive, la presenza di punti d’acqua e di corridoi ecologici (siepi, alberi, ecc.), la biodiversità delle recinzioni vive (siepi), erosione dei suoli, inerbimento naturale, conduzione biologica, consapevolezza e capacità di migliorarsi sull’uso dell’agro-biodiversità. Pertanto, dopo aver raccolto, analizzato e classificato i vari parametri è emerso un indice leggermente sviluppato per il nostro vigneto.

L’indice SAP/MAS può essere uno strumento utilissimo per la gestione del paesaggio perché mostra una serie di relazioni culturali (economiche, sociali, simboliche e tecnologiche) che normalmente vengono trascurate dall’analisi parziale dell’ecologia del paesaggio [fonte: The Main Agroecological Structure (MAS) of the Agroecosystems: Concept, Methodology and Applications – Tomás Enrique León-Sicard, Javier Toro Calderón, Liven Fernando Martínez-Bernal and José Alejandro Cleves-Leguízamo]