I nostri vigneti si estendono per circa otto ettari lungo una piccola collina alle pendici del Monte Vùlture, l’antico vulcano spento di epoca quaternaria della Basilicata.
Godono di un’esposizione soleggiata ottimale e di una ventilazione costante, tanto da garantire – grazie alla cura e alla dedizione nella coltivazione – alta qualità ad ogni annata. La zona è di particolare pregio naturalistico e storico. Ci troviamo, infatti, lungo l’itinerario della Via Appia Antica, la Regina Viarum, e a valle dell’agglomerato eneolitico (Età del Rame) di Toppo Daguzzo.
In questa piccola oasi dove l’urbanizzazione non è presente, il tempo pare si sia fermato e la storia antica rivive nei nostri passi, che sembrano seguire quelli degli antichi popoli che abitarono questa zona e che per primi coltivarono la vite.
In una piccola oasi
«Qui, il tempo, pare essersi fermato»
L’aglianico del Vulture
L’origine greca dell’aglianico, che prenderebbe il suo nome dalla parola ellenico è abbastanza documentata, nonostante le ulteriori ipotesi molto discusse nel mondo accademico.
Ai piedi del vulcano, l’aglianico del Vulture acquista caratteristiche uniche ed autoctone, come la mineralità, la sua sapidità ed il colore rosso rubino intenso, che gli conferiscono eleganza e grande capacità di invecchiamento.
Il processo di lavorazione richiede estrema dedizione: le uve di aglianico sono molto delicate e richiedono massima cura, in quanto i loro acini sono piccoli e dalla buccia sottile.
Da Vigne Mastrodomenico le uve vengono solitamente vendemmiate in Ottobre e portate subito in cantina, un piccolo gioiello scavato nella roccia, dal perfetto equilibrio tra temperatura e umidità. È l’ambiente perfetto per la maturazione e la conservazione del vino.
VULTURE, BASILICATA
Il Territorio
Le cantine sono scavate nel tufo vulcanico e si trovano a Barile, un piccolo paese sulle pendici orientali del Monte Vùlture, in Basilicata. Sono situate lungo l’antica viabilità, dalla via Herculia ai regi cammini, sino alla via nazionale che collegava Contursi a Barletta. Barile, è parte di importanti istituzioni italiane come Città del Vino e Città dell’Olio.
Le cantine nel tufo vulcanico
Le nostre caratteristiche cantine sono scavate nel tufo vulcanico e si trovano a Barile, un piccolo paese sulle pendici orientali del Monte Vùlture. Fanno parte del complesso grottale nel quale sono attestate presenze basiliane: il monachesimo orientale di cui le cripte destinate ai riti bizantini ne sono l’espressione. Sono situate lungo l’antica viabilità, dalla Via Herculia ai regi cammini, sino alla via nazionale che collegava Contursi a Barletta.
Barile, è parte di importanti istituzioni italiane come Città del Vino e Città dell’Olio. È senza dubbio uno dei paesi simbolo dell’Aglianico del Vulture: a pochi chilometri di distanza si trovano gli splendidi laghi di Monticchio.
L’area conserva l’impronta dei popoli greci che avrebbero portato il vitigno Aglianico in Basilicata, e poi degli stessi coronei, albanesi di origine greca, di questi ultimi si conserva la lingua parlata e le tradizioni culinarie.
Infatti, se il nome Aglianico riprende l’espressione greca ellenico, Barile riprende il nome delle botti di legno in cui da sempre si affina il vino, che è senza dubbio fiore all’occhiello dell’economia di questo paese e prestigioso Cru della zona di produzione. Quest’ultima, ricomprende oltre all’intero territorio di Barile, Rionero, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Palazzo San Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania: la loro diversa vicinanza al vulcano fa si che il vino riporti caratteristiche eterogenee in base alle sotto zone di provenienza.
L’arte del vino è ben radicata nelle tradizioni di tutto il Vulture: in molti paesi tra cui Barile e Rapolla si possono ammirare i suggestivi parchi urbani delle cantine, tutti incastonati nella roccia vulcanica.