• Verso la vendemmia con un occhio al satellite

    Torniamo a parlare di telerilevamento applicato all’agricoltura (di precisione), dei nostri vigneti osservati speciali grazie a Sentinel-2 del programma Copernicus.

    Terminata la fase fenologica dell’invaiatura, siamo ormai entrati nell’addolcimento e “ingustimento” degli acini, la vendemmia è ormai alle porte. In un anno che ci ha dimostrato che gli effetti del cambiamento climatico condizionano anche la viticoltura, soprattutto nella stagione estiva con i suoi stress idrici derivati dagli eventi siccitosi, il telerilevamento si è dimostrato un ottimo supporto tecnologico a difesa del nostro vigneto (irrigazione di precisione/soccorso), che ormai si appresta a raggiungere i 22 anni dalla sua piantumazione.

    Analizzando i dati da satellite e l’andamento dei dati meteorologici dal 5 agosto al 4 ottobre emerge un primo dato significativo: il mese di agosto è risultato essere più piovoso di quello di settembre. Infatti se ad agosto vi è stato un cumulo di 64,8 mm di pioggia (picco il 9 agosto con 9,1 mm) a settembre il cumulo è stato di 56,70 mm con soli 36,4 mm di pioggia caduti il 26 settembre. Un dato che ha condizionato la vigoria vegetazionale e l’inerbimento naturale del vigneto: i valori più alti si sono osservati verso la fine di agosto con invaiatura all’83% circa. Stesso discorso per la clorofilla e l’azoto fogliare che ha visto il suo massimo sempre per lo stesso periodo, con un’andamento decrescente, per poi assestarsi a valori interessanti per via della maturazione delle uve, ma anche per le operazioni colturali (cimatura e trinciatura) osservabili grazie all’indice NDVI.

    Dati, questi, che anche grazie a 4Grapes, ci consentiranno di intervenire in futuro nel vigneto per gestire al meglio fenologia e parametri vegetativi, ampelopatie principali e secondarie, suolo e nutrienti, biodiversità.

    Fonte: AgroMeteo xFarm

    Fonte: AgroMeteo xFarm

    Elaborazione su dati AgroMeteo xFarm

    Elaborazione aggiornata al 9 ottobre 2022

  • La vendemmia, la fatica, la riconoscenza e il rosso rubino

    Sveglia all’alba e lavoro duro con il Vulture alle spalle. È tempo di raccolta. Anche le rose poste ai bordi dei filari sembrano splendere più del solito, quasi a voler benedire questo raccolto. Le rose cresciute in campagna hanno spine molto pungenti, ma sono forti e donano, anche loro, colori e profumi unici.
    Così, mentre la giornata volge alla fine si va tutti in cantina. La schiena comincia a fare un poco male, ammettiamolo. Ma quello che ci attende, l’odore del mosto fresco ripaga da tutti gli sforzi e così si sorride comunque.
    Dovremmo imparare a sorridere nella stessa maniera un poco più spesso e con il profumo inimitabile della fatica e della riconoscenza ecco a voi i colori della vendemmia di Vigne Mastrodomenico.